Genitori ai tempi del Coronavirus: come uscire dalla crisi

Genitori ai tempi del Coronavirus: come uscire dalla crisi

 

 

Neonati, bambini più o meno piccoli, adolescenti: qualunque età abbiano i nostri figli, essere genitori ai tempi del Covid-19 è certamente ancora più difficile.
Richiede energia, fisica e mentale, calma, equilibrio, comprensione, tempo.
Certo, anche prima del Coronavirus abbiamo senz’altro avuto giornate decisamente ‘no’ o attraversato periodi critici e impegnativi con i nostri figli. Oggi però c’è qualcosa di diverso e siamo proprio noi genitori.
Noi che siamo ancora chiusi in casa, tutti insieme, alcuni magari continuando a lavorare in remoto. Oppure che abbiamo ripreso o mai smesso di andare al lavoro e che prima trovavamo in casa il nostro ristoro e adesso a volte un’altra fonte di stress.

A nessuno piace arrabbiarsi, vedere suo figlio esplodere dal nervosismo o il suo partner esasperato da una giornata che gli è sembrata infinita.
Tutti noi, mamme e papà, credo però che in questi giorni ci siamo sentiti proprio così in alcuni momenti, come se stessimo perdendo il nostro equilibrio e la nostra capacità di essere dei ‘buoni genitori’.
Forse è successo anche a te di sentirti in balia di una situazione, incapace di mettere fine ad un momento di crisi con tuo figlio, come magari avresti fatto poco più di un mese fa.
Impotente di fronte ad un suo comportamento, carico di rabbia o di frustrazione perché da un lato non ti senti ascoltato e dall’altro sai perfettamente che in quei frangenti non stai indossando di certo i tuoi “abiti” migliori come genitore.

 

Cosa sta capitando? Perché è così difficile farti ascoltare da tuo figlio e fargli rispettare le regole di sempre?

Semplicemente in questo cambiamento di abitudini così profondo che ha stravolto tutti, avete bisogno di trovare un nuovo punto d’incontro per poter continuare a stare bene insieme.
E da dove puoi cominciare? Dalle tue aspettative.

Un’aspettativa irrealistica, per l’età di tuo figlio o per il contesto in cui siete, diventa frustrante per entrambi. Per lui, che può non comprenderne il significato e soprattutto la tua reazione quando non la riesce a soddisfare. Per te che penserai che i tuoi figli non ti ascoltano e non sono capaci di fare ciò che chiedi.
Cosa vuol dire?
Che se mi aspetto dalla mia bambina di due anni che giochi da sola per 1 ora, o anche mezz’ora, mentre io finisco di fare quella relazione urgente che mi ha chiesto il mio capo, ho un’aspettativa un po’ troppo elevata.
Che se prima del Coronavirus mio figlio aveva il permesso di usare solo per 1 ora il telefonino, ora che è il suo unico contatto con i suoi amici, è un’aspettativa eccessiva.
Non ti dimenticare che anche se le vostre routine sono state stravolte, sia tu che tuo figlio continuate ad avere gli stessi bisogni di prima, anzi, probabilmente alcuni saranno ancora più forti.. se hai un ragazzo adolescente avrà molto più bisogno di sentirsi in contatto con i suoi coetanei, se hai un bambino di 3 anni avrà bisogno di correre anche se deve restare più a casa.

 

Cosa puoi fare allora? Innanzitutto provare a riconoscere cosa succede dentro di te quando in casa scoppia la crisi.

Ti sarai accorto anche tu che quando senti che la situazione potrebbe “sfuggirti di mano”, provi un mix di sentimenti, a volte più chiari, altre più confusi, come rabbia, frustrazione, non sentirti rispettato da tuo figlio, sfidato.
Tutte queste emozioni dipendono da tante cose. Dal tuo umore innanzitutto: se fino a quel momento la tua giornata è stata positiva, farai senz’altro meno fatica a gestire la situazione. Ma dipende anche dal comportamento di tuo figlio, perché certamente è molto diverso se ha guardato troppa tv, se ha dato un calcio alla sorellina piccola o se ha postato su un social una foto inappropriata.
Ed è legato un po’ anche alla tua storia personale, sì, perché ognuno di noi ha i suoi ‘punti deboli’ e quando le persone più care, come proprio i nostri figli, senza saperlo vanno a toccarli, è molto più difficile contenere le nostre reazioni.

In questi momenti fermati un attimo e ascolta come ti senti tu, così potrai essere più capace di controllare le emozioni che provi e non farti travolgere.

E le aspettative? Spesso sono proprio loro a intrappolarci quando restano ferme e immutate, invece di adattarsi in modo flessibile al momento.

Se ripensiamo alla mamma di quella bimba di due anni, sappiamo che probabilmente non avrà avuto un’altra scelta in quel momento, ma se scoppia di rabbia perché non riesce a terminare il lavoro, la sua bambina sarà letteralmente sopraffatta dalla sua reazione. Non solo, non la comprenderà nemmeno perché la sua mente non può comprenderla. Quella bambina vive ancora nell’ “adesso” e “mezz’ora” per lei non significa niente. E poi il bello del suo gioco è proprio mostrare alla mamma tutto quello che ha imparato a fare, le sue scoperte.
E allora, cosa può fare la mamma? Se riconosce che ha chiesto un po’ troppo alla sua bambina, anche magari dopo essersi arrabbiata, saprà avvicinarsi a lei, capire come si sente e aiutarla a tornare tranquilla e serena. Viceversa probabilmente penserà di avere una bambina un po’ capricciosa che vuole avere sempre la mamma con sé e non saprà cosa fare.

Tutti ci siamo sentiti credo come questa mamma ogni tanto e proprio per questo è importante sapere che possiamo fare realmente qualcosa per cambiare questo finale così amaro.

 

Possiamo fermarci e scegliere di non reagire solo sull’onda delle nostre emozioni, ma di riconoscerle e poi ascoltare anche la nostra mente razionale.

A volte questo richiede uno sforzo davvero notevole perché tutti noi in questo periodo di emergenza siamo più nevosi e perdiamo più facilmente il nostro equilibrio, ma è l’unica strategia per evitare uno scontro inutile e nocivo con i nostri figli.

Quando tu, mamma o papà, riesci a fermarti e a riflettere invece di agire impulsivamente, senza rendertene conto stai insegnando a tuo figlio che è possibile farlo, che è possibile non farsi travolgere dalle emozioni e regolarle. È un messaggio invisibile, ma estremamente importante e più volte si ripeterà e più diventerà parte di lui e lo aiuterà proprio a imparare a gestire le sue emozioni.
Naturalmente più tuo figlio è piccolo, più avrà bisogno di te per farlo, ma anche un adolescente non ha ancora la mente sviluppata come la tua di adulto e per lui è fondamentale il modello che ha davanti ai suoi occhi.

Quell’istante in cui puoi scegliere, allora, è estremamente prezioso.

Per me è come il singolo pezzo di un grande puzzle.
È importante in quel momento perché può cambiare radicalmente come andrà a finire la crisi e, insieme a tutti gli altri, rappresenta il bagaglio di esperienze sulle quali tuo figlio sta creando passo dopo passo la sua identità.

 

 

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