Ognuno di noi attraversa nella vita momenti felici e altri di grande difficoltà.

Una criticità sul lavoro, una situazione problematica in famiglia, una malattia, la perdita di una persona cara, un rapporto di coppia in crisi, una difficoltà con i propri figli, un incidente.

Sono esperienze di vita che tutti noi condividiamo e che nella maggior parte dei casi affrontiamo e superiamo con le nostre forze e con il sostegno di chi ci è vicino.

Altre volte invece siamo più in difficoltà e non ci sentiamo sicuri di compiere le scelte giuste.

Oppure la sofferenza psicologica è talmente grande da accompagnarsi a sintomi specifici (ansia, attacchi di panico, depressione, disturbi alimentari, dell’umore, di personalità, dipendenze, disturbi legati a traumi o a stress elevati,..), che certamente ci fanno sentire ancora più insicuri e impotenti.

La psicoterapia allora è una possibilità per tornare ad avere fiducia in noi, nelle nostre relazioni più importanti e ripartire da lì.

 

In che modo?

Dando un significato alla difficoltà che stai attraversando e a ciò che ti crea sofferenza.

Ripercorrendo insieme il percorso che ti ha portato oggi qui a decidere di fare un passo importante per sentirti meglio.

Riscoprendo le tue risorse personali e relazionali che sono sempre presenti anche quando, come forse adesso, ti sembra di non riconoscerle e di sentire solo il peso del momento.

 

Perché una psicoterapia individuale sistemica

Ogni essere umano con le sue caratteristiche personali uniche è parte di una storia, di un contesto e di un sistema di relazioni che hanno inequivocabilmente contribuito a farlo diventare la persona che è oggi.

Le prime relazioni che viviamo con i nostri genitori influenzano profondamente la nostra capacità di entrare in sintonia con gli altri, di avere fiducia in chi è vicino, di sentirci sicuri di noi stessi e nelle nostre relazioni.

La personalità di ciascuno si forma nel contesto familiare e si modifica nelle relazioni con le figure più importanti della vita: genitori, fratelli, familiari, amici, partner.

Inoltre tutti portiamo dentro di noi anche un patrimonio fatto di valori, credenze, prospettive, traumi, trasmessoci inconsapevolmente dalle generazioni precedenti.

Tutti questi aspetti hanno grande importanza perché contribuiscono, ognuno con una parte, a guidare la persona verso una traiettoria di vita piuttosto che un’altra.

Hanno un peso specifico nella manifestazione di un sintomo piuttosto che di un altro e naturalmente anche nel nostro modo di affrontare le criticità.

Sappiamo per esempio che il trauma vissuto da una generazione si trasmette alle generazioni successive nel senso che i figli di chi ha vissuto un’esperienza traumatica hanno di maggiore probabilità di sviluppare disturbi d’ansia, dell’umore e disturbo da stress post-traumatico (PTSD).

Affrontare la difficoltà o il sintomo odierno avendo in mente anche tutti questi aspetti è fondamentale per me per avere la cornice più completa possibile per poter spiegare il significato della crisi e individuare il percorso più efficace, sia in termini di tempo che di cambiamento duraturo.

Ciò non significa dunque non soffermarsi sul problema o le difficoltà attuali, né dimenticare in alcun modo il presente, ma connetterlo anche agli altri elementi per avere una visione più completa possibile della persona e di come aiutarla.

“Possiamo essere terapeuti individuali senza smettere di essere sistemici: la nostra stanza di terapia sarà sempre affollata di presenze, anche se per lo più solo un’altra poltrona, oltre alla nostra, sarà occupata” (Cirillo, Selvini, Sorrentino, 2016, Entrare in terapia”)

 

 Quando la sofferenza è legata ad un sintomo conclamato

Depressione, anoressia, bulimia, alcolismo, tossicodipendenza, fobia, comportamenti ossessivo-compulsivi, psicosi, disturbo post-traumatico da stress.

Chi si trova a convivere con un disturbo mentale come questi porta con sé certamente un grande peso.

Prendersi cura di una persona in una terapia significa in questo caso per me innanzitutto aiutarla a vedere che i suoi sintomi sono il modo in cui ha saputo difendersi dal suo malessere.

 Spesso capita che i familiari e i pazienti stessi facciano fatica a vedere la profonda sofferenza che si trova dietro al disturbo, mentre i sintomi in realtà rappresentano solo la superficie del malessere interiore.

Chi manifesta un sintomo è una persona che con le sue caratteristiche personali ha vissuto determinate esperienze, in un certo ambiente familiare e relazionale, e che per lo strano incastro fra questi tre fattori si è trovata ad un certo punto della sua vita in così grande difficoltà e disagio da doversi difendere.

Capire il senso di questo incastro è punto chiave della terapia sistemica.

È fondamentale affinché chi porta il sintomo possa sentirsi compreso, non giudicato, non colpevole della propria sofferenza o del fatto di non riuscire a superarla.

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